sabato 1 giugno 2019

Pizzi e merletti, che passione!

In questo ultimo mese ho trascurato il blog a causa di un po' di problemi.  Succede.....
Ed ora sono di nuovo " operativissima ".

Oggi mi piacerebbe parlare di pizzi e  merletti . 
 Negli anni 30/40 e anche 50, le ambientazioni degli interni erano ricche di pizzi e centrini usati come oggetti ornamentali, soprattutto a mo' di centrotavolo (col vaso di fiori al centro), sui cassettoni (con la statuina di ceramica sopra), sui mobili  del salotto buono, sopra ai vassoi da caffè. 
Se ne faceva davvero un grande uso, credo anche dovuto al fatto che allora le donne - quasi tutte - amavano molto lavorare all'uncinetto , a filet, a tombolo e altre tecniche sulle quali non so proprio nulla perchè non mi sono mai documentata, cosa che vorrei fare.
(Trovo questo argomento molto affascinante)

Con gli anni 60/70 i pizzi e i merletti sono andati in disgrazia: via libera all'arredamento pop e minimalista, quale riflesso di un mondo che stava cambiando in modo radicale e sepoltura di tutti i fronzoli che avevano tanto decorato le case fino ad allora.
Quindi addio a pizzi e merletti, relegati tristemente in fondo a qualche cassetto : spiaceva buttarli  perchè magari ricordi di famiglia, ricordi legati a mamme e nonne. 

E poi è arrivato (evviva) lo shabby chic. E   grazie a lui la riscoperta di cose vecchie e oggetti dimenticati. Oggetti  con tante storie racchiuse nella loro memoria ed è qui  che sta davvero, secondo me, l'immenso fascino di questa stile che tanto amiamo.

Ovvio dunque che anche i pizzi e i merletti, relegati tristemente nel fondo dei  cassetti, siano tornati alla grande a piacerci e a trovare posti d'onore nelle nostre case dall'anima shabby.
 Magari  spesso reinventando il loro utilizzo in modo un tantino originale.
Presa anch'io da questa riscoperta, mi è nata una passione vera e propria: non sono (ahimè!!) capace nè di uncinetto, nè di altra arte del genere e quindi sono andata alla ricerca nei mercatini del piccolo antiquariato, dove se ne trovano un'infinità a tutti i prezzi, e qualche amica molto in gamba mi ha fatto regalo di qualche bellissimo pizzo.
Altre volte li compero in una normale merceria.
Una tovaglia copritavolo
La bordura di tendine da cucina

Asciugamani bordati all'uncinetto

Bordi alle lenzuola

 
Tovaglietta dai molteplici usi di cucina

Un barattolo di marmellata " vestito"
per contenere forchettine da dolce

Un abat-jour da comodino rinnovato con un rivestimento
di cotone e due balze di pizzo 

Appoggiato con nonchalance nel bordo di una
vecchia brocca riempita di rose

Un contenitore alimentare  in vetro 
diventato vaso e "vestito" con un centrino


 
 

Un modo insolito per dare un aspetto più chic
al dispenser del sapone liquido


E quando andiamo per mercatini e io mi fermo alle bancarelle dei pizzi, mio marito
sbuffa: "Ancora pizzi???"


Si, ancora pizzi... e pure centrini  !!



giovedì 2 maggio 2019

Idee di recupero

Per noi che abbiamo fatto del recupero uno stile di vita, le idee non sono mai abbastanza.
Ci serviamo prima di tutto  della nostra fantasia, ma ad un certo punto ci sembra di aver esaurito le idee e allora  ci serviamo di siti web, diamo spesso un'occhiata a Pinterest (che, secondo me, è davvero una fonte inesauribile per trovare nuovi spunti), visitiamo blog di persone che la pensano come noi.

A questo proposito, ho trovato in una rivista la segnalazione di un piccolo libro  intitolato:
                               
                                             
"Questo libro è un abat-jour"

e già dal titolo si intuisce la sua potenzialità . L'autrice è Elisa Nicoli.

Riporto la presentazione:

"Questo piccolo manuale vi aiuterà a guardare con occhi diversi gli oggetti di tutti i giorni
che in apparenza non servono più. Invece di buttarli, aumentando il volume della spazzatura nei cassonetti delle nostre città, possiamo regalare loro una imprevedibile nuova vita, trasformandoli da semplici scarti a risorse utili. Ed è così che, come in una serie di giochi di prestigio che lasciano a bocca aperta, una sedia diventa un porta-asciugamani, i vecchi floppy disk sono degli utili sottobicchieri, una valigia appesa a parete fornisce comodo spazio storage verticale. Il tutto a costo praticamente zero."

Il tutto corredato da illustrazioni e l'eventuale costo di materiali per ogni progetto (ma mi par di capire che il costo è sempre zero!)

Io non l'ho ancora letto perchè è soltanto ieri che ho trovato per caso questa segnalazione, ma voglio comperarlo senza dubbio,  e magari salterà fuori qualche idea mai vista per nuovi progetti!

 Intanto ho voluto condividere questa piacevole  scoperta.

Se qualcuna di voi l'ha già letto, può darmi le sue impressioni? 

A presto 



giovedì 18 aprile 2019

Ghirlanda di Pasqua

Voglia di primavera, questa primavera che quest'anno sembrava già arrivata con le sue belle giornate, la temperatura mite, e via maglioni pesanti e giacconi imbottiti.
E con il suo arrivo, la voglia di stare all'aperto, di fare passeggiate rilassanti, i fiori che sbocciano, gli alberi con le loro foglioline nuove e tenere, la casa che risplende di nuova luce e la mente viva, il corpo che ritrova nuova energia  e di voglia di fare.

Invece no, fa di nuovo freddo! Va beh, pazienza.......


Soltanto ieri ho fatto la ghirlanda fuoriporta di Pasqua, il ritorno del freddo mi aveva un po' bloccata, ma non sia mai che non facciamo qualche lavoretto, anche piccolo e semplice; la nostra creatività è sempre in fermento e va ascoltata, perchè è parte del nostro modo di essere e più la ascolti e più lei ti ricompensa con nuove idee, nuovi progetti e nuove soddisfazioni!



Quest'anno ho utilizzato: una striscia di tessuto avanzato da una tenda, un ramo di pesco ovviamente finto (non mi piacciono molto i fiori finti,ma se metto un ramo vero dopo due giorni è  bello appassito!), due uccellini e una farfalla , qualche fiocco di raso e voilà, ghirlanda fatta!

E speriamo che primavera sia!

A tutte noi, Buona Pasqua





domenica 14 aprile 2019

Ancora lavori con ritagli di lenzuolo

In vecchi post ho fatto vedere lavori fatti recuperando vecchie lenzuola.
Ma si sa, pur cercando di utilizzare la stoffa al meglio calcolando le misure occorrenti, di ritagli ne restano sempre. E dispiace buttarli.
Se la stoffa non è in ottime condizioni possiamo farne panni per le pulizie, al contrario 
dobbiamo trovare il modo per riutilizzarli al meglio.
Con ritagli di tante misure tutte diverse è una sfida riuscirci, ma è ovvio che qualche soluzione salta fuori.
Non che ne avessi estremo bisogno, però l'unica idea che mi è venuta è stata farci dei tovaglioli.
Sono riuscita a trovare sei pezzi della stessa misura, per l'esattezza 40x40, e ne sono usciti
sei tovaglioli che tiro fuori in occasioni un po' speciali

Speciali  perchè ci ho cucito in un angolo dei cuoricini  ritagliati da un altro scampolo di stoffa che avevo usato per fare due runner.
Mica posso esibire dei cuori così, tanto per fare; servono proprio occasioni particolari
dove esibirli significa  cuori = tanto affetto!!

Il coordinato


I due runner
Ai runner ho fatto due doppie balze ai lati stretti, una di 10 cm.  con lo stesso tessuto e una
di 7 cm. con altri ritagli di lenzuolo.
Ho così creato un bel coordinato che, di solito, uso con una  tovaglia bianca - anche questa, ma guarda un po',  recuperata - alla quale ho semplicemente aggiunto tutto attorno un merletto di 11 cm. , così da renderla bella ricca


Se qualcuna ha trovato altri modi per recuperare ritagli, di qualunque genere, me lo fa sapere?

giovedì 4 aprile 2019

Perchè non pubblico tutorial

Mi hanno chiesto perchè non pubblico tutorial dei miei lavori.
Bella domanda! 
Per la verità non me lo ero mai chiesto, anzi proprio non ho mai pensato di pubblicare dei tutorial.
L'amica che mi ha fatto la domanda mi ha messa in condizioni di riporla a me stessa.
Bene, partiamo dalla motivazione che mi ha spinta ad aprire il blog, una sola e per me molto importante: la condivisione.
Condividere le mie piccole passioni, condividere i lavori fatti con le mie mani, condividere la gioia di averli fatti, la soddisfazione di averli portati a termine qualche volta con un po' di fatica e di sicuro con tanto impegno
Se le cose che fai, piccole o grandi non importa (per te sono sempre grandi!!), le tieni nascoste e non le condividi, dove sta la soddisfazione? Si, è vero: la prima persona che ne deve trarre soddisfazione e beneficio sei tu, ma condividere è tutta un'altra cosa.
Per questo ho aperto il blog.
Il fatto che non pubblichi tutorial è semplicissimo: non credo di aver nulla da insegnare. Ci sono blogger molto brave, molto più brave di me nel " far da sè" e lascio a loro il compito di insegnare quello che sanno.
Io mi limito a fare quello che riesco nel mio piccolo, cerco di farlo bene, mi diverto a farlo e mi diverte pubblicarlo nel mio bloggerino.
Tutto qui!
Al prossimo lavoretto, al prossimo post! 

martedì 2 aprile 2019

Ghirlande fuoriporta di benvenuto

La ghirlanda fuoriporta è un modo gentile per accogliere chi entra nella nostra casa: si intuisce attraverso di essa l'amore per il nostro nido, il nostro rifugio, la nostra isola dove, una volta chiusa la porta, lasciamo fuori tutto quello che del mondo non ci piace, ma dove le persone che ci sono care troveranno calore ed accoglienza.

E' un modo per accogliere le stagioni che si susseguono, per celebrare le feste più significative dell'anno, per esprimere la nostra creatività.....

Le mie ghirlande sono sempre all'insegna della semplicità, fatte con ritagli di stoffe,  con doni del giardino, materiale di recupero che tiro fuori dalle mie "scatole magiche" (ovvero le scatole dove ci metto di tutto, ma proprio di tutto: fiorellini di stoffa, corde e pezzi di juta , nastri e nastrini, foglie seccate, ciondoli e via dicendo). La base è sempre la stessa, fatta di vimini intrecciato (quelle che si trovano nei garden) dove poi, con colla a caldo o piccoli legacci, compongo le mie creazioni. Quando è ora di cambiare look, tolgo tutto in un attimo e voilà, è pronta per un altro allestimento! 
Ripeto: amo la semplicità e non mi piacciono le decorazioni troppo leziose, va da sè che il risultato è sempre molto sobrio.
Bacche di rosa, edera,
 ortensie essiccate e cuori


Edera con le sue bacche, pigne,
 rami di pino,
un fiore di raso e una piccola composizione

Ancora edera, nastri,
 un cuoricino
e margheritine di stoffa


Semplici roselline di stoffa
 e un fiocco

Fiocchi con le retine di aglio
 e fiorellini
 

Un giro di nastro retato e uno di raso,
due fiocchi e una rosellina di raso

Pasqua 2018

Un giro con una leggera sciarpina ,
dei fiorellini
e qualche filo di rafia  



Tra poco la ghirlanda di Pasqua 2019!

giovedì 14 marzo 2019

Coprivaso fai da te

I soliti coprivaso che si trovano nei garden non mi piacciono granchè, è vero anche che i
 vasi in terracotta non sono il massimo.....
Dunque, che facciamo?? 
Ce lo facciamo noi il coprivaso!!
Spesa quasi inesistente ma risultato garantito, come piace a noi che amiamo il fai da te.

Per un vaso del soggiorno ho riutilizzato un sacco di juta che conteneva patate,
 ho fatto delle 
roselline di stoffa,
 un cuoricino di gesso e del nastro decorativo, 
colla e mezz'oretta di lavoro
Un po' country....

.... un po' shabby


Un'idea molto semplice ma di discreto impatto decorativo, e soprattutto DIY !  

mercoledì 27 febbraio 2019

Come ho riempito una parete vuota

Quando ho cominciato ad appassionarmi allo shabby chic, ho piano piano sostituito tutto quello che avevo appeso alle pareti, per lo più quadri e stampe che non rispecchiano più
 il mio concetto di decorazione.

La decorazione delle pareti secondo me è molto importante nell'arredamento, perchè riempie, toglie la piattezza del vuoto e, soprattutto, riflette  quelli che sono i nostri gusti e la nostra personalità.

La ricerca di nuovi oggetti da esporre è stata lenta nel tempo e, indovinate un po', tanta ricerca nei mercatini del piccolo antiquariato dove, con costanza e pazienza, prima o poi trovi sempre il piccolo tesoro che ti colpisce. Non volevo però creare un'accozzaglia di oggetti senza un filo conduttore e quindi ho prima individuato quale tipologia di oggetto mi piaceva in modo particolare, per poi cominciare la ricerca.
Ho cercato ispirazione nelle riviste a tema shabby e brocante e mi sono letteralmente innamorata delle cornici.
 Cornici vecchie, lavorate, arzigogolate, con i riccioli e piccole volute.
La scelta si è rivelata buona perchè nei mercatini ne ho veramente trovate tante, anche ridotte male (ma chi se ne importa, il pennello ed io siamo una cosa sola!!!!), ma lavorate proprio come volevo io con i riccioli e tutto quanto.......
Di solito si trovano in bronzo (almeno credo)



L'orologio in sè non è così importante,
ma la cornice è uno spettacolo!

A questa ho incollato una lettera datata 1941
e appeso un piccolo cuore di gesso


Il restyling è consistito nel pulirle e sgrassarle per bene, eliminare qualche parte arrugginita,
dare una bella mano di fondo per supporti difficili (comprata all'OBI) e infine una mano di vernice gessosa. 

Questo è l'insieme della parete


Adesso la ricerca delle cornici si è momentaneamente fermata, perchè sono diventata più selettiva ma, nei miei vagabondaggi per mercatini, l'occhio è sempre attento a trovarne 
altre con particolari originali.
 Perchè di pareti vuote  ne ho ancora......... 

martedì 19 febbraio 2019

Nuova vita ad un altro vecchio lenzuolo

In un post di novembre 2018 avevo mostrato come avevo trasformato delle lenzuola
vecchie in tende e tendine.
Di queste vecchie lenzuola ne ho ancora un bel po': 
le tengo nell'armadio con cura e soprattutto con tanto affetto
perchè sono ricordo di mamma che non c'è più.
Una volta le spose nei loro corredi (stiamo parlando
di un'altra epoca......)  avevano tutta la biancheria  rigorosamente
di colore bianco, cotone o lino o altro tessuto, ma bianco.
Per questo vedrete sempre e soltanto bianco
in questi lavori di recupero.
Di sicuro con abbellimenti, qualche volta tramite pizzi
e qualche volta tramite inserti di stoffa 
quasi sempre avanzata da altri lavori.
Perchè, si sa, qui
non si butta via niente, ma proprio niente. 
Oltretutto io amo molto il bianco, specialmente nella biancheria
di casa, perchè lavo e, se serve, candeggio senza problemi.

La settimana scorsa ho ricavato una tovaglia per la tavola
di tutti i giorni. 
Ci ho messo tutto l'impegno di cui sono capace, 
e il lavoro finito è questo

Il fiocco cucito sui quattro angoli del top e della caduta

La balza formata da tanti pezzi di recupero


Fiocco stampato e cucito
 con punto zig-zag fittissimo


Ho fatto prima una lunga striscia con avanzi di tessuti lunga il doppio della misura

della tovaglia, poi ho cucito la balza e infine ho ritagliato da uno scampolo
otto stampe di fiocco che ho cucito ai quattro lati, sia agli angoli  della caduta,
sia agli angoli del top.
Un altro vecchio lenzuolo rinato a nuova vita!

lunedì 11 febbraio 2019

Un tavolino da salotto molto " fai da te"

Il mio concetto del "fai da te" è ad ampio raggio, poichè spazio in ambiti molto diversi tra loro e per questo mi reputo una DIY a 360°. Non dico che so fare tutto, ci mancherebbe.
                                   E aggiungo: magari
Però mi piace molto muovermi in campi diversi che non hanno nulla a che fare uno con l'altro in quanto a tecniche. 
Mi sono già trovata ad affrontare progetti dei quali non sapevo assolutamente nulla e, tanto più la sfida era grande, tanto più mi sono divertita ad affrontarla.
Perchè,  quando vuoi creare qualcosa dal niente, non lo ha mai fatto prima e ce la fai, la soddisfazione è davvero impagabile!! 
Le mie parole d'ordine sono:  curiosità,
                                                      pazienza
                                                      cocciutaggine.

Ho fatto questa premessa per mostrare un lavoro fatto qualche tempo fa, partendo assolutamente da zero e senza sapere se sarei riuscita a realizzarlo: un tavolino da salotto che mancava. L'ambizione del progetto consiste nel fatto che volevo un tavolino di legno con il top disegnato a pirografo; la mano per il disegno ce l'ho da quando ero ragazzina, ma il pirografo non lo avevo mai sperimentato prima. 
L'ho comprato con gli accessori del caso e mi sono buttata, facendo soltanto qualche prova su scarti di legno. Per lavorare bene col pirografo è necessario il legno giusto (non troppo duro e non troppo morbido), saper dosare la pressione per dare più o meno profondità alla
bruciatura e avere le punte giuste. 
Non è semplicissimo, perchè quando hai sbagliato non puoi correggere, considerando che il disegno si crea bruciando il legno col calore delle punte. Non so se mi spiego...........
Comunque il procedimento è stato questo:
ho fatto a matita il disegno che volevo e poi l'ho lavorato col pirografo. Tempo impiegato: tre giorni
Un particolare del disegno 
Un altro particolare

L'insieme visto dall'alto
 

Il tavolino completo
Mio marito ha fatto la struttura saldando il ferro battuto e  ha preparato il top e un altro ripiano sotto per mettere giornali e riviste.
                              E confesso che sono piuttosto orgogliosa del risultato!!